Francesco e il Grillo evangelizzatore
Forse non a tutti è giunto in egual misura l'esatta dimensione degli ultimi accadimenti che in rapida successione temporale hanno interessato due tra le istituzioni più pregnanti di significato su cui l'Italiano sa di contare fin dalla nascita.
Ad una affida per l'eternità i più intimi segreti del suo animo e a l'altra per un tempo finito il suo presente e futuro materiale.
Caso raro se non impossibile che queste due realtà, come la Chiesa Cattolica e il Parlamento Italiano, così apparentemente distanti tra loro, compiono lo stesso destino a non più di due settimane di distanza l'uno da l'altro.
Un segno premonitore come premonitore è stato il fulmine caduto sulla cupola della basilica di San Pietro, presagio che qualcosa di importante stava accadendo. Un cambiamento epocale ai vertici di quell' istituto millenario che conta più di 1 miliardo di fedeli in tutto il mondo.
Forse è ancora presto per dirlo ma l'elezione di Papa Francesco sembra rappresentare quel cambiamento che molti attendevano. Un deciso cambiamento di rotta verso una chiesa umile e povera capace di evangelizzare con gli esempi e non con le parole. Spogliatosi delle vesti porporate, il nuovo vescovo di Roma, sembra intenzionato a vestire più gli abiti da Francescano che quelle da Papa. E tutto questo con una semplicità disarmante. <<Perché mi chiamo Francesco? Perché lui ha incarnato la povertà. Io voglio una Chiesa povera per i poveri>>. Il nuovo Papa sembra aver messo davanti a tutto, l'amore per il prossimo e tra tutti ha messo avanti i più bisognosi. La storia lo giudicherà meglio di noi, che non ne abbiamo ne le capacità ne tanto meno le virtù per farlo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, azzarderei a dire che dando prova di vero Coraggio, rompendo quelli che sembravano schemi consolidati, Francesco ha già saputo illuminare le speranze di molte genti.
Coraggio, Evangelizzazione, Povertà, Semplicità, Amore per il prossimo........quanto è azzardato accostare questo alla politica?
Quasi contemporaneamente, in altri due palazzi romani di un certo peso, è avvenuto un qualcosa di altrettanto epocale. Una vicenda con tratti distintivi simili a quella vaticana, ha contrassegnato le recenti elezioni politiche italiane marcandole pesantemente anche in termini numerici.
Un movimento che :
senza usare soldi pubblici,
basandosi su “puro volontariato”,
parlando alle persone rendendole partecipi “cittadini in movimento”,
usando il carisma di una Persona per veicolare messaggi semplici da portare all'attenzione delle masse,
contrapponendo le idee alle ideologie e
senza spendere soldi in cene, volantini, manifesti, messaggi pubblicitari o televisivi,
è diventato il Primo Gruppo rappresentativo nel PARLAMENTO ITALIANO.
Un risultato che assume un valore di rilevanza storica se si pensa essere stato raggiunto in condizioni “mediatiche” a dir poco di parte.
Umiltà, povertà, quella comunicazione fatta con semplicità passione e amore verso quegli Italiani così vessati e sofferenti vittime di un sistema che ha solo saputo togliere a molti per dare a pochi.
D'altronde lo stesso Beppe Grillo afferma <<Il M5S è nato, per scelta, il giorno di San Francesco, il 4 ottobre del 2009. Era il santo adatto per un Movimento senza contributi pubblici, sedi, tesorieri e dirigenti. Un santo ambientalista e animalista. La politica senza soldi è sublime, così come potrebbe diventare una Chiesa senza soldi>>
Elemento di rottura con gli schemi del passato, come Francesco, Grillo con il suo Movimento, ha di fatto già “evangelizzato” il mondo della politica.
Ormai è diventata consuetudine che tutti (e non solo i partiti) parlino di riduzione dei rimborsi elettorali, riduzione degli stipendi, incandidabilità dei condannati, politiche sociali sostenibili...etc. etc. Nell'ultima campagna elettorale, le luculliane cene e le fastose feste organizzate dai candidati di turno, si sono ridotte in modo drastico. Solo una persona superficiale, incosciente e artefattamente tendenziosa potrebbe affermare che tutto ciò non sia esclusivo merito di Beppe Grillo e del M5S. Grillo e M5S hanno in modo incontrovertibile scritto un pezzo di Storia della nostra amata Repubblica.
GP Marzo 2013
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